venerdì 28 settembre 2012

Restaurazione e primi moti risorgimentali


La Restaurazione è il periodo della storia europea che inizia con il Congresso di Vienna, quando le potenze vincitrici contro Napoleone (Inghilterra, Austria, Prussia, Russia) intendono riportare l’Europa alla situazione precedente la rivoluzione francese.
Il Congresso di Vienna si svolse in massima parte nel 1815, dopo la sconfitta di Napoleone a Waterloo. I principi cui si ispirarono le potenze vincitrici furono essenzialmente due: equilibrio e legittimità. Il principio di equilibrio significa che nessuna potenza doveva più prevalere sulle altre in Europa. Quello di legittimità  che sui troni europei dovevano tornare le vecchie dinastie abbattute dalla rivoluzione francese e da Napoleone.
Per conservare in Europa l’ordine imposto dal Congresso di Vienna, Austria, Prussia e Russia formarono la Santa Alleanza, con l’impegno di intervenire con l’esercito contro chiunque cercasse di modificare l’ordine stabilito.
Dopo il Congresso, l’Italia risultò nuovamente divisa in numerosi staterelli, tra cui i principali erano:
1.     il Regno di Sardegna, con capitale Torino, governato dalla dinastia dei Savoia
2.     il Lombardo-Veneto, direttamente sottomesso all’impero austriaco degli Asburgo
3.     il Granducato di Toscana, con capitale Firenze, governato dagli Asburgo-Lorena
4.     lo Stato Pontificio, governato dal papa
5.     il Regno delle Due Sicilie, con capitale Napoli, governato dai Borbone


A pochi anni dalla fine del Congresso, tuttavia, ripresero, a partire dagli anni 1820-30, i tentativi rivoluzionari miranti ad abbattere le monarchie assolute per ottenere nei vari stati europei dei regimi costituzionali. Si parla in proposito di “moti liberali”.
Alcuni liberali e patrioti italiani si organizzarono in una società segreta, la Carboneria, che lottava per un’Italia unita e indipendente sotto una monarchia costituzionale. Ma i suoi tentativi insurrezionali furono un fallimento.
Della Carboneria fece parte in un primo momento anche Giuseppe Mazzini, che poi ne uscì per fondare la “Giovine Italia”, con l’obiettivo di coinvolgere tutto il popolo italiano nella rivolta, a combattere per la repubblica e la sovranità popolare.


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